Sempre attuale…/2 (Sabina Guzzanti nell’imitazione di Anna Finocchiaro – 2009)

“Su questo punto, la posizione del Partito Democratico è chiarissima: nessuno di noi ha carisma, nessuno di noi piace alla gente, nessuno di noi ha un progetto politico. Siamo un gruppo di personaggi abbastanza anonimi, che per puro caso si trovano a dirigere un grande partito, che rimarrà grande ancora per pochissimo”.- “E’ chiaro che in questo contesto, chiunque abbia qualcosa da dire diventa un concorrente pericoloso. Di questi tempi, anche se dici “passami il sale”, puoi toglierci dei voti. Bisogna avere il coraggio di dire che non c’è niente da dire. Prendere posizione è inutile”.- “Berlusconi vuole fare il presidente della Repubblica. E’ come un bambino: <Che vuoi fare da grande?> <Il presidente della Repubblica>. Che fai, gli dici di no? Questa non sarebbe opposizione, questo sarebbe tarpare i sogni. E noi vogliamo essere un’opposizione che fa sognare”.

– “Bisogna avere il coraggio di dire che fischiare è inutile. Il 25 aprile deve tornare ad essere la festa di tutti, la festa che era: pura retorica. Solo con la retorica si può unire questo Paese. Una festa troppo sentita, il 25 aprile; sentire è inutile”.

– “Lei, Santoro, con la sua trasmissione è una spina nel fianco della sinistra: chi glielo spiega, a Berlusconi, che noi con lei non c’entriamo niente? Chi glielo dice che non ci piacciono le sue trasmissioni, perché sono trasmissioni urlate? Urlare è inutile. A noi piace “Porta a Porta”, perché fa una politica garbata, sottovoce. Come quella che facciamo noi”.

– “Io mi picco di sapere raccogliere consensi trasversali: sia a destra, sia a destra”.

– “Il ragionamento dell’elettore è: <Perché dovremmo votare voi, che siete collusi così così, quando possiamo votare loro, che sono collusi per bene?> E’ logico. Ma io sono convinta che, col tempo, anche noi potremo essere collusi abbastanza da raccogliere la fiducia dell’elettorato”.

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Sempre attuale / 1 (Sabina Guzzanti nell’imitazione di Massimo D’Alema – 2008)

– “L’emozione che ti dà incontrare Cuccia, il cancello di Mirafiori non te la dà, diciamo. Certo, gli operai ai cancelli sono carini: ti possono chiedere l’autografo, ti applaudono…ti guardano con quegli occhi speranzosi, come di bambini che mettono la loro vita nelle tue mani…Però dopo un po’ dici: francamente, bambini, andate a giocare, perché papà ha da fare”.

– “La piazza non è il Paese; la piazza porta a degli equivoci, diciamo; il cittadino si sente in piazza come di potersi mettere al centro di una situazione. Nelle grandi democrazie, la piazza è superata anche da un punto di vista urbanistico, diciamo. Non ci sono piazze, ci sono grandi incroci: se tu ti metti al centro, ti arrotano, diciamo”.

– “I tempi cambiano, non ci sono più gli antichi mestieri, non ci sono più gli operai. Prendiamo atto del fatto che non ci sono nemmeno più gli elettori. Non è drammatico, diciamo. Il Partito Democratico senza elettori, io lo trovo un partito estremamente agile; è molto interessante il Partito Democratico senza più contenuti, senza la base…una struttura leggera, diciamo, vento in poppa!”

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